Regalbuto - Guida Turistica

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.: REGALBUTO
 Regalbuto è un comune di 7.743 abitanti della provincia di Enna, nella Sicilia centrale. Ha dato i natali a Riccardo Lombardi.
 Realbuto sorge su una collina a 520 mt. di altezza sul livello del mare. Il Comune di Regalbuto confina a Nord con Troina, ad Ovest con Gagliano Castelferrato ed Agira, ad Est con il territorio dei comuni di Centuripe e Randazzo mentre a Sud confina con Catenanuova. Dista circa 15 KM dallo svincolo autostradale A/19 Palermo-Catania Sv.
 Catenanuova km 156+800.
 Questa città che Plinio annovera fra quelle soggette a pagare lo "stipendium" (chiamate perciò stipendiarie) a Roma, Tolomeo la pone tra Agira, Centuripe e Mineo. Alcune anzi ritengono che da essa abbia avuto origine Regalbuto. Ma checché ne sia di queste localizzazioni, che soltanto i rilevamenti sicuri potrebbero fare uscire dal campo delle ipotesi, è storicamente certo che Regalbuto non si riallaccia né con Ergezio, né con Amaselo, la quale non sembra essere stata ricostruita dopo la sua distruzione. Regalbuto naque in epoca musulmana; fu un casale (in arabo Butah) formatasi alla prima stazione (arabo Rahal) sulla strada Catania-Palermo,dove ne derivò il nome di Rahl-butah, cioè stazione del Casale. Gli abitanti erano tutti saraceni , come dice esplicitamente il Conte Ruggero nella denominazione al Vescovo di Messina (1090), che porta ancora il titolo di Conte di Regalbuto, e riscuote un censo, gravante su molti fonti, derivate dall'antica decima. Il Conte stabiliva pure che Butah, anche ecclesiasticamente facesse parte della diocesi di Messina, quantunque si trovasse nel territorio della diocesi di Catania: << se avverrà in futuro che lo stesso Casale venga ad essere abitato da Cristiani, e che siano esatte chiese in esso dal Vescovo di Messina >>. Quest'ultima volontà, però, non fu adempiuta: Regalbuto dipese sempre da Catania, e solo nel 1556 il papa Paolo IV concesse al Presule di Messina il privilegio di fare uso delle prerogative di un Vescovo giurisdizionale durante la sua permanenza a Regalbuto. Il paesetto era allora sul declivio della contrada "Monte" ; sulla sommità fu costruita la fortezza, sulle cui rovine venne eretta la chiesa di S. Calogero ( oggi un rudere ), che dà il nome al monte (i ruderi della chiesa hanno l'aspetto di una torre mozzata, che è caratteristica del panorama di Regalbuto). Alcune scritture conservate nell'archivio della Matrice affermano che essa sia stata la prima Chiesa Madre del paese, edificata e dotata dal re Manfredi.I suoi procuratori intrapresero nel 1700 una vivace lite giudiziaria contro il vescovo di Catania per sottrarre la chiesa alla sua giurisdizione ritenendola Cappella Palatina, dipendente quindi dal Cappellano Maggiore. Per la sua fedeltà a Monfredi, Regalbuto fu distrutta nel 1261 dai Centuripini che si erano ribellati allo Svevo. L'anno dopo Regalbuto venne ricostruita, dove sorge adesso, sul versante occidentale del monte S Calogero e sul dorso che si protende a nord-est. I centuripini dovettero cedere, come risarcimento danni, i vasti territori di "Sisto e Criscionà". Frattanto, anche a Regalbuto, si verificava il progressivo allontanamento dei Musulmani, che lasciavano la Sicilia, e il continuo arrivo dei Cristiani, i quali eressero la loro prima Chiesa dedicata al Crocifisso (ancora efficiente fino ai principi del nostro secolo). Cresciuti divennero l'afflusso di Centuripini, dopo la definitiva distruzione della loro città ad opera degli Angioni, i Cristiani eressero la prima chiesa parrocchiale alla Madonna dell'Aiuto (S. Maria dell'Auxilio che è rimasta l'amblema della città), forse sul posto ove nel secolo XV gli Agostiniani costruirono il loro convento con l'ampia chiesa dedicata appunto alla Patrona.